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Sanità in “coma profondo”, aumenta la sfiducia dei cittadini

Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi: la sanità in Calabria è in coma profondo. Avevamo scelto di scrivere delle difficoltà del servizio 118 raccontando di come, su molte ambulanze, non ci fossero i medici. E così nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente dichiarato lo stato di emergenza, per una durata di dodici mesi, in risposta alle gravi difficoltà che affliggono il sistema ospedaliero regionale. La decisione è stata presa per affrontare le criticità strutturali che gravano sulle strutture sanitarie locali. Di conseguenza, è stato designato un commissario straordinario che avrà il compito di supervisionare e accelerare i lavori di recupero e potenziamento delle infrastrutture ospedaliere calabresi, nell’ambito delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il commissario sarà responsabile dell’elaborazione e attuazione di un piano di interventi che preveda la riqualificazione e la ristrutturazione delle strutture sanitarie della regione. La nomina della figura competente per questo incarico sarà effettuata dal capo della Protezione Civile nazionale, Fabio Ciciliano. Lo stato di emergenza è uno strumento giuridico previsto per fronteggiare eventi eccezionali come calamità naturali o crisi sanitarie. Questo consente di adottare misure urgenti attraverso poteri straordinari per tutelare i cittadini e ripristinare la normalità. In questo caso, l’attivazione di tale stato risponde alla necessità di risolvere con tempestività le gravi problematiche sanitarie della Calabria, un territorio che da tempo vive un situazione di precarietà disarmante che si traduce in mancanza di fiducia da parte dei cittadini che, in numero sempre maggiore, si rivolgono a strutture esterne andando ad ingrossare il triste fenomeno della cosiddetta “emigrazione sanitaria”. Intanto Ci sono anche sei interrogazioni all’ordine del giorno del Consiglio regionale che si riunisce  martedì 11 marzo. Tra queste interrogazioni ci sono quelle relative al tema de sanità e più precisamente quelle legate alle liste di attesa e alla offerta nelle aree montane alla luce del tragico caso della morte di Serafino Congi a San Giovanni in Fiore.

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