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Emergenza nel 118 calabrese: ambulanze senza medici, cittadini a rischio

Sappiamo tutti che la sanità nella nostra regione è in crisi profonda e non a caso l’emigrazione dei calabresi verso le strutture del Centro e Nord Italia è i costante aumento, ma uno dei simboli più evidenti del mal funzionamento del settore è il sistema del 118. Il sistema di emergenza-urgenza è, infatti, in grave difficoltà per la cronica mancanza di medici a bordo delle ambulanze. Una situazione che non solo mette in pericolo la vita dei cittadini, ma mina anche la fiducia nel servizio da sempre pilastro del sistema. Si tratta di un vuoto che spesso è colmato da infermieri e operatori soccorritori, figure preparate e indispensabili, ma che non possono supplire del tutto alle competenze specifiche di un medico in situazioni critiche. Le patologie tempo-dipendenti, come infarti, ictus e traumi gravi, richiedono soccorsi immediati che solo un medico può garantire con diagnosi tempestive, somministrazione di farmaci salvavita e procedure avanzate. L’assenza di questa figura determina ritardi nei trattamenti e rischi altissimi per i pazienti. Le cause del problema sono ela mancanza di programmazione e investimenti adeguati nel reclutamento e nella formazione di personale sanitario. A ciò si aggiunge la difficoltà di attrarre professionisti in una regione che offre condizioni lavorative spesso poco competitive rispetto ad altre aree d’Italia. Anche il blocco delle assunzioni, imposto negli anni dalla gestione commissariale della sanità calabrese, ha aggravato la situazione, lasciando interi territori scoperti e aumentando il carico di lavoro per il personale già in servizio.Da tempo, sindacati, associazioni di categoria e cittadini chiedono interventi concreti per potenziare il 118 in Calabria. Tra le soluzioni proposte ci sono: l’assunzione urgente di medici e infermieri, attraverso concorsi mirati e contratti incentivanti, l’attivazione di percorsi di formazione specifica per chi opera nel sistema di emergenza-urgenza, l’investimento in mezzi e tecnologie, per garantire ambulanze medicalizzate anche nelle aree più isolate. Un appello alle istituzioni Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito, ma in Calabria appare ancora troppo lontano dalla realtà. Il grido d’allarme è chiaro: non c’è più tempo da perdere. Servono azioni rapide e incisive per garantire un servizio di emergenza all’altezza delle necessità, perché dietro ogni sirena che risuona c’è una vita che attende di essere salvata.

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